Logo e significato / Quaderno Tecnico Kenpokai - WKKO Kenpokai Karate Italia / WKKO Kyokushin Karate Italia

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KENPOKAI
Significato del logo

Capita purtroppo molto spesso che i praticanti di Karate, non per propria colpa, ma perché non gli sia stato mai spiegato dai propri Insegnanti, non conoscano il significato del nome e/o del simbolo, o logo, dello Stile di Karate da essi praticato. Ciò è di grave rilevanza, in quanto denota la mancata conoscenza della storia, della motivazione ispiratrice, del valore, delle caratteristiche fondamentali dello stesso Stile.
Provo a dare una spiegazione semplice del logo che caratterizza il KENPOKAI KARATE DO, che in Italia fa capo all’Accademia Italiana Kenpokai Karate Do, unica struttura nazionale autorizzata ufficialmente a coordinare, organizzare, gestire, questo stile.
Così come è ben noto, il Kempo, l’originaria boxe dei Monaci Shaolin (in giapponese, Shorinji), è stata matrice di molte Arti Marziali, tra le quali il Karatedo, nato ad Okinawa e diffusosi poi in terra nipponica.
Visto che non è mia intenzione parlare della storia e dello sviluppo del Karatedo e dei molteplici differenti stili, in cui si è fin da subito relativamente differenziato (almeno nella prima fase), passo direttamente ad esaminare ciò che intendo trattare più da vicino.
Fatta la considerazione che per motivi esclusivamente fonetici, tipiche della maggior parte delle lingue occidentali, la lettera “m”, prende spesso il posto della “n”, nelle parole giapponesi (e non soltanto) e quindi, senza considerare errore, ne differenziazione,  la presenza di una delle due lettere presenti al posto dell’altra, nei vocaboli di origine asiatica, comincio con lo specificare che il Kenpokai , così come anche il Kenpo, il Nippon Kempo, lo Shorinji Kempo, il Nihon Kempo e tutta una serie di Stili e/o Discipline giapponesi, che considerano il “pugno”, quale caratterista indicativa dell’Arte Marziale praticata, hanno in comune, nel significato storico, evidenziato proprio sui loghi che simboleggiano tutte le varie scuole legate in qualche modo al Kenpo o Kempo, alcune caratteristiche, più o meno esteticamente stilizzate, ma analogamente ben riscontrabili ed evidenziate, atte proprio ad indicare l’originaria matrice di derivazione, alla quale in questo modo, fanno riferimento; caratteristiche grafiche che in queste analogie, accomunano appunto, tutti gli Stili di Karate come il Kenpo, il Kenpokai, il Kempo, il Kempokai, il Kenporyu, o altre Arti marziali come il Nippon Kempo, il Nihon Kempo, lo Shorinjikempo, il Kenpokai (esiste non soltanto come Stile di Karate, ma anche come Arte Marziale a se stante).
In tutti i sistemi, o metodi, o scuole, che come quelle precedentemente elencate, il Kenpo/Kempo, fa da padrone, da motivo ispiratore, da riferimento inconfutabile, troviamo delle analogie, sempre presenti (tranne una), nei vari loghi che li differenziano, che sono:
il pugno, il cerchio, il fior di loto(unica analogia non sempre presente), lo scudo.
Prendiamo ad esempio lo stile di Karate al quale noi ci rapportiamo: il Kenpokai e passiamo ad esaminare singolarmente, ciascuno di questi elementi.
1)      Il pugno.  Kenpo  = Legge del pugno; ma in che senso? E’ errato pensare che per kenpo, si intenda un metodo basato esclusivamente o prevalentemente sui pugni, infatti per  “legge del pugno”, si intende un atteggiamento mentale idoneo a prevenire ed anticipare l’attacco dell’avversario, qualunque esso sia, attraverso un’appropriata applicazione di uno dei tre principi cardini del combattimento libero, il sen no sen, il cui studio, la cui comprensione, ed il cui allenamento, richiedono grande applicazione sulla ricerca dell’applicazione dello stesso, attraverso una condizione mentale idonea a far entrare in sintonia la veloce metabolizzazione dei pensieri dell’esecutore del sen non sen, con quelli che paradossalmente, diventano i pensieri “amici” dell’avversario, con cui siamo riusciti ad entrare in sintonia costituendo uno stato di feeling improbabile in altre circostanze ma constatabile in questi precisi momenti, durante i quali, proprio l’avversario, sembra informarci con qualche attimo di anticipo, delle proprie volontà. E’ chiaro come un anticipo di pugno sia, nella realtà, ma anche nell’immaginario collettivo, più semplice da ricercare, piuttosto che un anticipo di calcio, che comunque, se ben condotto, risulta non solo efficacissimo, ma anche molto spettacolare. Inoltre, utilizzare il disegno di un pugno, invece che di un piede, risulta più elegante, ma non va in più dimenticato che, la mano in genere e non il piede (sebbene molti popoli del pianeta usino benissimo anche i piedi per le poro pratiche artigianali), è l’arto con cui noi diamo vita artigianale ai nostri pensieri, trasformandola nella via, mezzo di creazione dei dettami mentali. Spiegata la presenza del pugno, nel logo che simboleggia il Kenpokai, passiamo al cerchio.
2)      Il Cerchio.  Il cerchio (rosso, ma a volte è di differente colore, spesso color oro) è il simbolo del sol levante, il cui pensiero è tipicamente riconducibile al Giappone. Il sol levante, così come altri simboli, come il Fujiama, il ciliegio, il fior di loto, ma anche altri, sono elementi che, indiscutibilmente si legano a ciò che è tipico della tradizione nipponica. Per fare un esempio, sebbene la bandiera del Giappone sia bianca con un cerchio rosso al centro (proprio a simboleggiare il sol levante dell’est), non è raro vedere bandiere nipponiche con lo stesso sol levante spostato su un lato e con tanti raggi rossi che dallo stesso partono per raggiungere i bordi della bandiera; un vessillo non ufficiale, ma entrato nella cultura popolare mondiale che nel vederlo, ne riconosce la paternità nipponica, un po come avviene con il nostro colore azzurro, che sostituisce il tricolore italiano, pur indicando lo status di italica appartenenza. Infatti il Karate Kenpokai è assolutamente un sistema di origine nipponica, che nulla ha a che fare con altri sistemi cinesi che pur utilizzano la parola Karate per definire il proprio metodo (il Kenpo Karate ha infatti anche molte scuole legate una versione cinese, il cui logo, in cui sono rappresentati animali come tigre, drago ed altri ancora, nulla ha a che fare con alcun logo legato ai sistemi di Kenpo giapponese). Inoltre, mentre la divisa delle scuole cinesi o di origine cinese, e quasi sempre vistosamente colorata e molto spesso anche nera, nel Karate (ovviamente giapponese) in genere e quindi anche nel Kenpokai, il gi è tassativamente bianco, il cui unico elemento contrastante è costituito dalla cintura. Ma di questo, tratterò nel punto successivo.
3)      Il Fior di loto. E’ uno dei simboli che rappresenta la coesione e la pacifica convivenza in armonia fra due estremi che, così come lo yin e lo yang cinese, simboleggiano la perfezione derivante da due imperfezioni che a vicenda si completano. Nella cultura giapponese, il fior di loto, considerato uno tra i più bei fiori esistente in natura, nasce cresce e sboccia negli acquitrini melmosi, nelle acque spesso putride delle paludi, che pur in tale ambiente riescono a dar vita ad un esempio di rara bellezza: il fior di loto.  Analogamente a quanto spesso avviene in natura, in cui per natura stessa, elementi opposti e totalmente in antitesi fra essi, riescono a creare meccanismi perfetti, risultanti proprio dalla differenza motivazione di essere, oserei dire anche, di esistere, spesso due estremi, opposti in tutto, creano ciò che in null’altro modo può essere auspicato; la completezza armonica e risultante di più variabili che però nel medio-lungo periodo, riescono ad essere ben definibili e sebbene in continuo mutamento, sono in grado di stabilire il perfetto equilibrio, auspicabile, immaginabile, quindi presuntuosamente definibile come esistente, avvicinabile, ma mai raggiungibile. Il karategi bianco e la cintura nera, indicano i due colori opposti per natura. Il pieno di colori e l’assenza totale degli stessi, lo yin e lo yang, la palude ed il fior di loto. Il principiante inizia il suo percorso nella pratica dell’Arte Marziale, indossando una cintura bianca, che, seppure carica di tutti i colori esistenti in natura, il cui insieme da origine al colore bianco, pur potendo quindi ritenere questo colore quale “completo”, lo si usa per cingere la vita del neofita. Sembra un controsenso, eppure lo status di “esperto”, o come preferisco definirlo io, di “non più principiante”, viene riconosciuto al praticante con la consegna della cintura nera, la cintura di quel colore che non è altro che il frutto dell’assenza di tutti i colori e che paradossalmente, con la sua vuotezza, completa la pseudo completezza del colore bianco. Il gi bianco del Karate, ha quindi una sua precisa motivazione e possiamo ascrivere ai due colori, una serie di caratteristiche caratteriali in totale contrapposizione tra esse, delle quali, però, non è questa la sede opportuna per discutere, ma è certo che un karateka, non dovrebbe sostituire il bianco del suo gi, con divise colorate più alla moda o scelte in base alle proprie preferenze di colore, dovrebbe piuttosto ben conoscere il valore ed il significato del vestiario che indossa. E’ vero che il Karatedo, quale stile di vita lo si dovrebbe praticare sempre ed ovunque, indipendentemente dagli abiti che indossiamo, è altrettanto vero che la sua tecnica la si può allenare sempre, comunque e dovunque, anche in questo caso, indipendentemente dagli abiti che indossiamo, ma questo è un altro discorso; non vestire il bianco quale propria divisa, nella pratica abituale, per precisa scelta preferenziale nei confronti di un altro colore, che spesso cambia anche più volte nel corso di una settimana, in funzione della circostanza o dell’umore di chi lo indossa, significa non conoscere il significato o non dare ad esso l’importanza che merita, ad un particolare che non è affatto di second’ordine ma di primaria importanza.
4)      Lo scudo. Atro elemento che caratterizza in modo univoco il Kenpo, in tutti i suoi differenti aspetti di Disciplina a se stante o di Stile di Karate, è lo scudo. Esso, con le sue 4 sezioni, è considerato dai kenpoka di tutto il mondo, l’elemento forse dal più grande valore spirituale. Costituisce il più grande simbolo protettivo e rassicurante; lo scudo quale riparo, difesa, sicurezza, tranquillità, salvaguardia, quello del quale ogni scuola al mondo di Kenpo, non potrebbe mai privarsi. In seno ad esso e grazie ad esso, nascono e crescono caratteristiche come, coraggio, forza caratteriale, determinazione ecc., unitamente a valori quali lealtà, sincerità, correttezza ecc. frutto proprio del terreno fertile che trovano in un ambiente protetto all’interno del quale vanno coltivati e fatti prosperare. Attraverso un esame maggiormente approfondito sul significato dello scudo a 4 sezioni presente nel Kenpokai, è opportuno precisare che ciascuna sezione ha un significati individuatorio ben preciso; le 4 sezioni, indicano i 4 elementi principali esistenti in natura e cioè:
a)      1° sezione = elemento terra. L’elemento che ci accoglie, ci nutre, ci ospita. A lei ricorriamo per qualunque necessità. Lei, direttamente o indirettamente, si presta al soddisfacimento dei nostri bisogni, delle nostre necessità. Lei che ci offre riparo, che ci ama in quanto della natura stessa facenti parti e quindi parte inscindibile di essa stessa; noi, dei quali si riappropria alla fine dei nostri giorni. Perfetto a mio avviso, chiamarla metaforicamente “madre”. Una madre che, come tutte le madri, riversa tutto il suo amore su di noi, anche se spesso, dimentichiamo di apprezzarlo e ricambiarlo e che ci ama talmente tanto da rivolerci con se alla nostra morte per riproporci successivamente riutilizzando le stesse forze datole da noi stessi, in quanto a lei tornati, dopo che per lei vissuti.
b)      2° sezione = aria. L’elemento che per primo permette la nostra esistenza in vita, quello che è alla base di tutte le nostre funzioni vitali. Ciò che permette l’ossigenazione di ogni tessuto della sofisticatissima macchina umana, ma anche di tutte quelle funzioni vegetative che si compiono all’esterno del corpo umano, alle quali lo stesso fortemente legato ed altrettanto fortemente dipendente. Legata a quest’elemento anche la forza del vento che non conosce ostacoli, i quali vengono da lui accarezzati ed arginati, a volte inesorabilmente puniti. Lo stesso vento che altre volte è fondamentale compagno, irrinunciabile amico, indispensabile alle nostre attività, che da esso dipendono e con le quali, ad esso ci affidiamo. Il vento, che sa essere il migliore amico, ma anche il più acerrimo dei nemici.
c)       3° sezione = fuoco. L’elemento che riscalda corpo ed animo, concedendo fiducia e forza, ottimismo e passione, ma anche che illumina, infondendo coraggio e lucidità. Il fuoco rende migliore la nostra esistenza, la nostra nutrizione, la nostra capacità di utilizzare attrezzi ben foggiati. Lo stesso fuoco che può far ardere nelle nostre vene, gli amori, le passioni, i sentimenti in genere, ma che può condannarci al rogo se lo sfidiamo. Il fuoco che può riscaldare senza bruciare, proteggere senza giudicare, ma non per questo incapace di condannare. Il sole nella qualità di più grande fuoco vicino alla vita, senza il quale, la vita stessa non esisterebbe, trova posto nella simbologia nipponica e grande importanza quindi, dal profondo significato, è data alla sua presenza, nella bandiera giapponese
d)      4° sezione = acqua. Alla base di tutto ciò che esiste in natura, alla base del suo stesso ciclo vitale rigenerante, alla base di tutta la nostra stessa vita e di tutto ciò che apparentemente vita non ha. Sostentamento primo, forza silente ma costante, in grado di determinare l’esistenza nei secoli, l’acqua è l’elemento che più di ogni altro compone il nostro stesso corpo e lo gestisce. Alla base di reazioni chimiche vitali, di azioni meccaniche fondamentali alla nostra esistenza, non potrebbe non esistere e noi non potremmo esistere senza di essa. La stessa acqua, presente ovunque,  capace di far vivere e muovere la vita, capace anche di annientare facilmente tutto ciò che di relativamente grande, l’uomo possa essere in grado di realizzare; l’acqua a noi così amica, ma che sa anche mostrarci la sua forza devastante.
Un altro elemento va tenuto presente, anche se non simboleggiato e quindi non presente su alcuno dei loghi rappresentativi il Kenpo/Kempo in generale, il Kenpokai in particolare. Il vuoto.
e)      5° sezione (sezione mancante) = Il vuoto. Inteso quale elemento riempitivo di tutti gli spazi, ma anche riempibile con tutto in quanto di per se, non riempente e quindi, non occupante spazio, in realtà, esso costituisce l’elemento scaturente dalla comprensione finale di tutti gli altri elementi, dato ad essi l’importanza che meritano, ma costituisce anche l’elemento di partenza, dal quale scaturiscono tutte le azioni maturate all’interno del pensiero non pensato, del “mushin” spirito vuoto, del pensare non pensando, la cui sola attenzione, deve essere focalizzata al pensare di non pensare, in modo che le azioni sgorgano fluide dal nostro corpo, dettate e gestite, dalla stessa logica naturale che molto spesso sopprimiamo e non ascoltiamo. Un vuoto può essere pieno di nulla, ma può anche esserci nulla nel vuoto; sta a noi scegliere quale sia, fra le due verità esistenziali, quella a noi più congeniale. Se non abbiamo nulla dentro, se dentro siamo vuoti, non riusciremo a creare nulla, se vuotiamo la nostra mente, il nostro cuore, il nostro spirito, riempiamo il nostro vuoto di capacità riempitive e ciò che3 è più importante, agenti.
Non dovrebbe esistere logo legato al Kenpo in genere, senza i simboli su menzionati, essi identificano, caratterizzano, specificano, un’appartenenza ben precisa a valori e significati ben definiti. Senza anche uno solo di questi, il logo sarebbe frutto, almeno facendo riferimento ai Tecnici Insegnanti operanti nel settore, di mancanza di cognizione di causa legata al proprio sistema, la cui ignoranza sarebbe ingiustificata ed ingiustificabile e frutto di un’attenzione, studio e ricerca, superficiale; insomma impropria per chi opera da Insegnante, in questo campo.
                
      
                                                                                                            Kenpokai Karate Do                             Italia
 
                        
 
                                                   
Quaderno Tecnico Ufficiale

CAP. 1
NOTE INTRODUTTIVE
:
 
A)     Il programma relativo al Quaderno Tecnico del Karate stile Kenpokai, a causa della particolare vastità e complessità delle tecniche e della dettagliata terminologia, ha solamente uno scopo di supporto e completamento allo studio, che al fine di essere proficuo, va effettuato sotto la guida di un Insegnante Tecnico qualificato e riconosciuto, in grado di far fronte alle eventuali vacanze inevitabili, di una descrizione formale, che non può essere sufficiente al fine di una completa e chiara visione dettagliata del programma stesso. *
 
Lo stesso programma, infatti, non si presta all’autodidattismo e questa dispensa ha il solo scopo di fornire una visione veloce ed il più possibile precisa, oltre che di immediata consultazione, delle tecniche e dei programmi a kyu e dan, dello stesso, al fine di favorirne e supportarne l’apprendimento, da effettuarsi attraverso la pratica continua. * Alcune fasi del programma, risultano difficili da spiegare formalmente. Esse devono necessariamente essere spiegate e conosciute mediante l’acquisizione anche visiva, come per es. l’effettuazione dell’uraken (che può essere portato anche “uchi”, o del terzo pugno del programma a 10° kyu, che va portato in maniera doppia (avanzando in zenkutsu dachi ed arretrando in fudodachi), o della norma (non scritta), in base alla quale i colpi si portano prima “gyaku” e poi “jun” (con le dovute eccezioni), mentre le parate si effettuano prima “jun” e poi “gyaku”, anche qui, però, con le dovute eccezioni previste, i cui motivi vanno spiegati direttamente all’allievo e che richiederebbero grande spazio per essere spiegati su un programma cartaceo.
 
B)     Tutte le Tecniche presenti dal programma d’esami a cintura nera 1° dan in poi, sono divise esclusivamente in base alla loro apparizione sugli stessi e non seguono pertanto ulteriori criteri relativi alla loro comparsa sui prima citati programmi, come ad es. grado di difficoltà o divisione per esigenze quantitative.
 
C)      Il Quaderno Tecnico del Karate Kenpokai, comprende anche una serie di Tecniche di lotta a terra (NE WAZA)*, le quali esulano, almeno per il momento, dai programmi ufficiali, in quanto non compatibili con i Quaderni Tecnici di molti altri stili tradizionali; ci si sta adoperando, in campo internazionale, affinchè OSAEKOMI WAZA, KWANSETSU WAZA E JIME WAZA, che attualmente vengono insegnate a discrezione dell’Insegnante Tecnico, diventino a tutti gli effetti, parte integrante del programma di allenamento e d’esami del Karate Kenpokai.                                                                                                                               
 
   * Le Tecniche di ne waza facenti parte del programma di Karate Kenpokai, a completamento del programma d’esami ufficiale, sono riportate in dettaglio, nell’appendice 1 della parte elencante la terminologia tecnica, in calce alla sezione che elenca la suddivisione delle tecniche.
 
 
 
 
 
 
 
D)     Gli esami vengono svolti sulla base dei programmi ufficiali. I candidati agli esami sono tenuti a sostenere gli stessi, sulla base di quanto in questi riportato e non sulla parte del programma che pur facendo parte del Quaderno Tecnico, non implica l’obbligo della conoscenza dello stesso, che tuttavia è fortemente apprezzato se conosciuto. Gli esami vanno effettuati in sede nazionale e solo dopo aver acquisito il certificato di superamento esami (Diploma di Grado e/o Qualifica Tecnica), può essere fatta richiesta di rilascio Diploma WKKO, sempre a cura della AIKK che garantisce l’esito positivo dell’esame già sostenuto.
 
E)      Sono previsti esami fino a cintura nera 5° dan. Dal 6° dan in poi, il grado si acquisisce senza effettuare esami, previa concessione del Responsabile Tecnico, qualificato ed abilitato al rilascio di DAN e/o Qualifiche Tecniche, delegato dalla Federazione Internazionale di pertinenza, ossia la WKKO (World Kenpokai-kan Karate Organization, per meriti sportivi o comunque in base a quanto deciso e motivato dalle Organizzazioni presenti sui vari territori nazionali (in Italia, la WKKO – ITALIA / Accademia Italiana Kenpokai Karate Do), sulla base delle direttive internazionali, da queste seguite.
 
 
                                                                                                                                                                                                                                                         WKKO  ITALY                                
                                
                                                                                                                
                                     
                                                                                                 


QUADERNO TECNICO. CAP. 2
KATA
               
                                                                                                                                                                       
     WKKO ITALIA                                                                                                                     WTKF INTERNATIONAL
          ITALIA

A.I.K.K.
Accademia Italiana Kenpokai Karate Do
   (Italia Nipponkai Karate Do Renmei)  

Il Karate è indiscutibilmente legato all'Arte del combattimento proveniente dalla Cina, malgrado evidenti siano le differenze tra i due sistemi, così come innegabili sono le differenze tra gli antichi Sistemi degli Maestri del Karate, sia tra essi stessi, sia se confrontati con quelli di oggi.
Condizioni, sociali, culturali, caratteriali, ma anche predisposizioni fisiche e mentali, aspettative, diverse da un periodo storico ad un altro, hanno fatto in modo che queste differenze divenissero, in molti casi, parecchio evidenti.
Tutti i Kata del Karate, provengono da due grandi correnti tecniche tradizionali, dall'origine sicuramente okinawense, ma datate in modo non ben precisato; quelli dell' area Shoryn e quelli dell' area Shorei.
Non si conosce neppure in che modo queste due grandi Scuole, siano legate alle Scuole cinesi di Combattimento, ma una grande immediata classificazione dei Kata, può essere fatta attraverso questa basilare distinzione, tra quelli appartenenti a queste due vaste aree.
Anko Itosu (Il  Patriarca del Karate modernamento inteso), affermava circa la discendenza cinese, attraverso queste due grandi Scuole o Correnti tecniche (forse a volte impropriamente chiamate anche Stili) della Lotta a Mani Nude okinawense.
Sebbene i Kata, nella loro esecuzione siano generalmente multiritmici e prevedano molte pause (anche piuttosto lunghe), Kata dell'area Shoryn, sono caratterizzati da movimenti fluidi e rapidi spostamenti, che caratterizzano un sistema morbido, elastico e veloce, mentre i Kata dell'area Shorei, sono caratterizzati da movimenti potenti e posizioni solide, che mettono in rilievo la forza e la resistenza fisicaca e che, proprio per queste ragioni, i movimenti sembrano risultare all'osservatore, meno veloci di quelli dell' area Shoryn.
Errato sarebbe se parlassimo di un sistema migliore dell'altro; anche perchè, come è giusto che sia, nel tempo, si cerca di esaltare i punti di forza e di colmare le lacune esistenti, cercando la completezza e la (solo ideale) perfezione.
Entrambi, in ogni caso, hanno come fine comune, il migliore sviluppo fisico e spirituale.
Ciascuno di essi, con i propri pregi e difetti, ha avuto degni rappresentanti, sia come esecutori di Kata, sia come combattenti.
Interessante è anche l'ipotesi in base alla quale, in realtà, i due termini Shoryn e Shorey, fossero un unica parola, ovvero avessero lo stesso significato, ma che fossero state utilizzate in periodi storici differenti.
Relativamente a questa ipotesi, si pensa sia possibile che la parola originaria fosse "Shaolin"  e che l' idioma di Okinawa, essendo praticamente una sorta di gergo-dialetto della lingua giapponese, omettesse nel parlato, la lettera "L", esattamente come avviene nella lingua giapponese, in cui le consonanti "R" ed "L", non sono distinguibili, almeno nella pronuncia locale, cosicchè potrebbe essere teorizzabile che la parola Shaolin, possa essere stata pronunciata ad Okinawa, in epoche diverse, come Shoryn, o Shorey, in funzione di quanto precedentemente spiegato. Certo è, che il termine giapponese "Shorinji", sia la traduzione letterale del termine cinese "Shaolin".
E' possibile che la differenza di caratteristiche tecniche tra i Kata delle due grandi aree di cui abbiamo parlato, siano causate lal fatto che, successivamente alla distruzione dei Monasteri Shaolin, seguì in un successivo periodo storico, la ricostrune di molti altri Monasteri, sia nella Cina del nord, che in quella del sud, e l'Arte dello Shaolin Kempo, si sviluppo in modo molto differente tra le due regioni cinesi e diverse differenze esistevano anche tra Stili della stessa area geografica.
Ciò convalida ancor di più l' ipotesi precedentemente affermata.

       
Elenco ufficiale Kata di Stile Kenpokai

Il Kenpokai Karate Do, comprende 5 Kata di base, 1 Kata propedeutico allo studio dei Kata superiori, che segna una sorta di linea di demarcazione tra questi ultimi ed i kata di base, 19 kata superiori, dei quali 7 considerati Sentei (fondamentali - fulcro), 8 Kata superiori prettamente di Stile, di Stile, per un totale di 33 Kata

Kata di base -  (Pinan)* Ken

(Pinan) Ken sho dan = Kata Kenpo(kai) di 1° grado
 
(Pinan) Ken ni dan = Kata Kenpo(kai) di 2° grado
 
(Pinan) Ken san dan = Kata Kenpo(kai) di 3° grado
 
(Pinan) Ken yon dan = Kata Kenpo(kai) di 4° grado
 
(Pinan) Ken go dan = Kata Kenpo(kai) di 5° grado
                                                                                                                   Kata riassuntivo dei kata di base                                                                                                                                                                                      

Yooyaku no Ken = Riassunto dei cinque Kata Kenpo(kai) di base (propedeutico allo studio dei kata superiori)

Kata superiori Sentei (Fondamentali)*

(Passai) Bassai = Irrompere ed espugnare la fortezza

Jion = Si fa risalire al suono particolare di un gong, presso un famoso tempio Buddista

Wanshu = Volo di rondine (forse dal nome di un militare cinese, arrivato (probabilmente.naufragato) ad Okinawa intorno al 1683)

Kushanku = Sguardo al cielo. Dal nome di un delegato militare imperiale cinese, dell’allora dinastia dei Ming, esperto di Arti Marziali, inviato ad Okinawa nella seconda metà del 1600.
 
Niseishi = 24 spostamenti

jute (jitte) = dieci mani

Kata superiori Tokui (ulteriori)

 

 
Wankan = Corona dei re

Tensho = Mani fluttuanti

Sanchin = Le tre battaglie (Kata della clessidra)

Rohai = Visione dell’airone bianco

Gojushiho = 54 passi

Jiin = Tempio dell'amore per Budda

Unshu = Mani tra le nuvole

Sochin *  = La grande calma interiore

Suparimpei = 108 mani  
              
Kururunfa = Opporsi alle onde

Seisan = Tredici mani

Chinto = Gru sulla roccia

Seienchin = La quiete dentro la tempesta

Kata superiori (prettamente di Stile)

Ai ki tai = Unione di corpo e spirito

Saissyo = Il principio (L’inizio)

Go ju ken = Kata della forza e della dolcezza (cedevolezza)
 
Issyo ni ki = Uniti nello spirito
 
No ku nen = Kata dei 9 anni

Tani yoake = Alba nella valle
 
Syokku = Shock
 
Shinsei = La forza dello spirito

* La parola "Ken" indica il pugno, una percossa (appunto di pugno), un colpo in genere, ma può anche significare  "Spada" , sebbene il Kanji sia differente. In questo caso, può essere anche considerata semplicemente come la prima       
    parte dcella parola Kenpokai. Da tenere presente che i  cinque kata di base, costituiscono comunque la versione Kenpokai dei tradizionali kata di Okinawa, conosciuti come "Pinan".

* Malgrado sia uno dei kata originari di Okinawa che ha mantenuto il nome nello Shotokan una volta importato in Giappone da Funakoshi, sebbene per un breve periodo lo abbia chiamato "Hakko", esistono        
    fondamentalmente due macroversioni di questo kata, entrambe ancora praticate in molti Stili, seppure con diverse varianti.
    Una è quella di Aragaki Seisho Sensei, le cui  diverse versioni vengono praticate tra gli altri, anche nello Shorinryu - Kyudokan e nello Shitoryu e l'altra è quella di Seiki Kudaka, fondatore dello Shorinjiryu Kenkokan,    
   anche praticata da Choyu Motobu, alla quale fanno riferimento le versioni di alcuni Stili, tra i quali il Kenpokai, ma anche lo Shotokan.

* Fondamentali, non perchè di minore livello di difficoltà rispetto agli altri, ma perchè in essì sono racchiuse le caratteristiche principali dello Stile.


AREA DI APPARTENENZA E PROVENIENZA DEI KATA DELLA LISTA TRADIZIONALE
                                                               
                                                                    AREA DI APPARTENENZA                                             PROVENIENZA

Passai (Bassai)                                                          Shorin                                                                     Shurite
Jion                                                                              Shorei                                                                    Shurite
Jutte (Jitte)                                                                 Shorei                                                                     Shurite
Wanshu                                                                       Shorin                                                                    Shurite
Kushanku                                                                    Shorin                                                                     Shurite
Chinto                                                                          Shorin                                                                     Shurite
Seisan                                                                         Shorei                                                                      Nahate
Sochicn                                                                       Shorei                                                                     Tomarite
Unsu                                                                            Shorin                                                                     Tomarite
Niseishi                                                                       Shorei                                                                     Tomarite
Gojushiho                                                                   Shorei                                                                     Tomarite
Rohai                                                                          Shorei                                                                      Shurite
Wankan                                                                      Shorei                                                                      Shurite
Sanchin                                                                      Shorei                                                                      Nahate
Seienchin                                                                   Shorei                                                                      Nahate
Suparimpei                                                                Shorin                                                                      Nahate
Kururunfa                                                                   Shorei                                                                      Nahate
Tensho                                                                       Shorei                                                                      Nahate


    

 
                                                                                             
 
QUADERNO TECNICO
CAP. 3
PROGRAMMA DESAMI DA CINTURA BIANCA 11° KYU A CINTURA MARRONE 1° KYU

ingresso al Dojo, cintura bianca 11° kyu



PROGRAMMA D’ESAMI DA 11° KYU A 10° KYU
(DA CINTURA BIANCA A CINTURA GIALLA)


TE WAZA  =  TECNICHE DI MANO O BRACCIO
 
URA KEN  =  PUGNO INVERSO O ROVESCIATO
 
GYAKU ZUKI  = PUGNO CONTRARIO ALLA GAMBA CHE STA AVANTI
 
JUN ZUKI  =  PUGNO  PARALLELO ALLA GAMBA CHE STA AVANTI  (avanzando in Zenkutsu dachi ed        
 
                                                                                                                                  indietreggiando in Fudo dachi)
 
 
ASHI WAZA  =  TECNICHE DI PIEDE O GAMBA
 
MAE (GYAKU) GERI  =  CALCIO FRONTALE CON LA GAMBA CHE STA DIETRO (CONTRARIO  
 
                                            RISPETTO ALLA GUARDIA)
 
 
(MAE) JUN GERI  =  CALCIO FRONTALE CON LA GAMBA CHE STA AVANTI (PARALLELO
 
                                     RISPETTO ALLA GUARDIA)
 
 
MAWASHI GERI  =  CALCIO CIRCOLARE
 
 
UKE WAZA  =  TECNICHE DI PARATA
 
 
GEDAN BARAI (UKE)  =  PARATA BASSA
 
AGE (JODAN) UKE  =  PARATA (MONTANTE) ALTA  
 
SHUTO UKE  =  PARATA COL TAGLIO ESTERNO DELLA MANO
 
 
NAGE WAZA  =  TECNICHE DI PROIEZIONE
 
ASHI BARAI  =  SPAZZATA DEL PIEDE  
 
 
UKEMI WAZA  =  TECNICHE DI CADUTA
 
USHIRO (KAITEN)*  UKEMI  =  CADUTA ALL’INDIETRO (CON ROTAZIONE)
 
YOKO UKEMI = CADUTA LATERALE
 
MAE ZEMPO UKEMI = CADUTA IN AVANTI A TUFFO
 
MAE KAITEN UKEMI = CADUTA (CON ROTAZIONE) IN AVANTI
 
* Rotazione non obbligatoria per il neofita
 
 
KATA  =  FORMA TECNICA
 
KEN SHO DAN  =  KATA KENPO DI  1° GRADO (LIVELLO)
 
 
ARAKU KHYON  =  ESERCIZIO FONDAMENTALE IN CAMMINATA
 
1° JUN ZUKI
 
2° JUN ZUKI AVANZANDO (IN ZENKUTSU DACHI) ED ARRETRANDO (IN FUDO DACHI)
 
 
KHYON KUMITE  =  ALLENAMENTO FONDAMENTALE AL
 
                                      COMBATTIMENTO
 
1° UKE : JUN ZUKI
 
    TORI : AGE UKE – GYAKU ZUKI
 
2° UKE : MAE GERI
 
    TORI : GEDAN BARAI – GYAKU ZUKI – MAWASHI GERI
 
3° UKE : JUN ZUKI
 
    TORI : SHUTO UKE – MAWASHI GERI – ASHI BARAI – OTOSHI ZUKI (PUGNO VERSO IL BASSO)
 
 
N. B. Lo stesso programma si ripete per gli esami da 10° kyu a 9° kyu

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PROGRAMMA D’ESAMI DA 9° KIU A 8° KYU
(DA CINTURA GIALLA A CINTURA ARANCIONE)

 
TE WAZA  =  TECNICA DI MANO O BRACCIO  
AGE ZUKI  =  PUGNO MONTANTE
 
MAWASHI (KAGI) ZUKI  =  PUGNO CIRCOLARE (GANCIO/UNCINO)
 
(URA) NAGASHI ZUKI =  PUGNO FLUTTUANTE (ROVESCIATO)
 
 
ASHI WAZA  =  TECNICA DI PIEDE O GAMBA
 
YOKO (KEAGE) GERI = CALCIO LATERALE (FRUSTATO)
 
USHIRO GERI = CALCIO ALL’INDIETRO
 
KAKATO GERI  = CALCIO COL TALLONE
 
 
UKE WAZA  =  TECNICA DI PARATA
 
UCHI UKE  =  PARATA DALL’INTERNO VERSO L’ESTERNO
 
SOTO UKE  =  PARATE DALL’ESTERNO VERSO L’INTERNO
 
KAKE UKE  =  PARATA A GANCIO
 
 
NAGE WAZA  =  TECNICA DI PROIEZIONE
 
O UCHI GARI  =  GRANDE FALCIATA INTERNA
 
 
KATA  =  FORMA TECNICA
 
KEN NI DAN  =  KATA KENPO DI 2° GRADO
 
 
ARAKU KHYON  =  ESERCIZIO FONDAMENTALE IN CAMMINATA
 
1° MAE GERI
 
2° GYAKU ZUKI
 
 
KHYON KUMITE  =  ALLENAMENTO FONDAMENTALE AL
 
                                      COMBATTIMENTO
 
1° UKE : JUN ZUKI
 
    TORI : SHUTO UKE – NAGASHI ZUKI
 
2° UKE : JUN ZUKI
 
    TORI : SOTO UKE – URA KEN – GYAKU ZUKI
 
3° UKE : MAWASHI GERI
 
    TORI : KAKE UKE _ SOTO UKE – URA KEN – O UCHI GARI – OTOSHI ZUKI
 
 
 
N. B. Lo stesso programma si ripete per gli esami da 8° kyu a 7° kyu

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PROGRAMMA D’ESAMI DA 7° KYU A 6° KYU
 
(DA CINTURA ARANCIONE A CINTURA VERDE)

 
TE WAZA
 
KIZAMI ZUKI  =   PUGNO D’ANTICIPO (PUGNO CHE TAGLIA)*
 
TETTSUI ZUKI  =  PUGNO A MARTELLO
 
SAN REN ZUKI =  SERIE DI TRE PUGNI (KIZAMI ZUKI – GYAKU ZUKI – JUN ZUKI)                                         * nel senso che interrompe (taglia) sul nascere (quindi, anticipando) l’azione d’attacco dell’avversario.
 
 
ASHI WAZA
 
KIN (TEKI) GERI  =  CALCIO ALL’INGUINE (ZONA GENITALE)
 
URA MAWASHI GERI  =  CALCIO CIRCOLARE INVERSO
 
NI REN GERI  =  SERIE DI DUE CALCI (MAWASHI GERI – USHIRO GERI)
 
 
UKE WAZA
 
(TE) NAGASHI UKE  =  PARATA DEVIANTE
 
SUKUI UKE  =  PARATA A CUCCHIAIO
 
YOKO UKE  =  PARATA LATERALE
 
 
NAGE WAZA
 
O SOTO GARI  =  GRANDE FALCIATA ESTERNA
 
 
KATA
 
KEN SAN DAN  =  KATA KENPO DI 3° GRADO
 
 
ARAKU KHYON
 
1° MAE GERI – JUN ZUKI
 
2° MAE GERI – GYAKU ZUKI
 
 
KHYON KUMITE
 
1° UKE : JUN ZUKI
 
   TORI : NAGASHI UKE – AGE ZUKI – KWANSETSU GERI (CALCIO DISARTICOLANTE)
 
2° UKE : MAE GERI
 
   TORI : GYAKU GEDAN BARAI – URA MAWASHI GERI
 
 UKE : JUN ZUKI
 
    TORI : NAGASHI UKE – AGE ZUKI – O SOTO GARI – OTOSHI ZUKI
 
 
 
N. B. Lo stesso programma si ripete per gli esami da 6° kyu a 5° kyu
 
 

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PROGRAMMA D' ESAMI DA 5° KYU A 4° KYU
(DA CINTURA BLU A CINTURA MARRONE)

 
TE WAZA
 
SHUTO UCHI = COLPO COL TAGLIO ESTERNO DELLA MANO
 
(GEDAN / JODAN) HAITO UCHI = COLPO COL TAGLIO INTERNO DELLA MANO (BASSO / ALTO)
 
(MAE / MAWASHI / YOKO / USHIRO / OTOSHI) EMPI UCHI = COLPO DI GOMITO (FRONTALE,   
 
                                                                                CIRCOLARE, LATERALE, VERSO DIETRO, VERSO IL BASSO)
 
 
ASHI WAZA
 
HIZA GERI = COLPO DI GINOCCHIO
 
USHIRO MAWASHI GERI = CALCIO CIRCOLARE ALL’INDIETRO
 
KEIKOMI GERI = CALCIO SPINTO
 
 
UKE WAZA
 
JUJI UKE = PARATA A CROCE
 
HAITO UKE = PARATA COL TAGLIO INTERNO DELLA MANO
 
KATA UKE = PARATA CON LA SPALLA
 
 
NAGE WAZA
 
SEOI OTOSHI  = LANCIO VERSO IL BASSO
 
USHIRO ASHI BARAI = SPAZZATA DEL PIEDE ALL’INDIETRO, IN ROTAZIONE
 
 
KWANSETSU WAZA  =  TECNICA DISARTICOLANTE (DI LEVA  
 
                                            O TORSIONE ARTICOLARE)
 
SHIHO NAGE = PROIEZIONE DAI 4 LATI
 
 
 
KATA
 
KEN YON DAN = KATA KENPO DI 4° GRADO
 
 
ARAKU KHYON
 
1° GEDAN BARAI – GYAKU ZUKI – JUN ZUKI
 
2° GYAKU ZUKI – JUN ZUKI – OI ZUKI
 
 
KHYON KUMITE
 
1° UKE : KIZAMI ZUKI
 
    TORI : NAGASHI UKE _ GYAKU ZUKI
 
2° UKE : JUN ZUKI
 
    TORI : SHUTO UKE – MAWASHI GERI – SHIHO NAGE
 
3° UKE : BLOCCAGGIO DA DIETRO
 
    TORI : SVINCOLO – USHIRO EMPI UCHI – SEOI OTOSHI – OTOSHI ZUKI
 
OPPURE
 
    UKE : USHIRO MAWASHI GERI
 
    TORI : USHIRO ASHI BARAI – MAE GERI
 
 
N. B. Lo stesso programma si ripete per gli esami da 4° kyu a 3° kyu


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PROGRAMMA
D’ESAMI DA 3° KYU A 2° KYU
(DA CINTURA BLU A CINTURA MARRONE)
 

TE WAZA
 
SHOTE(I) UCHI = COLPO COL PALMO DELLA MANO
 
KOKEN UCHI  = COLPO COL POLSO
 
NUKITE (IPPON, NIHON, YONHON)* UCHI = COLPO CON LA MANO A LANCIA
 
                                                                                    * (con 1, 2, 4 dita)
 
 
ASHI WAZA
 
MIKAZUKI GERI = CALCIO CRESCENTE
 
KIZAMI (JUN, MAWASHI, URA MAWASHI) GERI = CALCIO D’ANTICIPO
 
TOBI (MAE, MAWASHI, YOKO, USHIRO, USHIRO MAWASHI) GERI = CALCIO SALTANDO (VOLANTE)
 
 
UKE WAZA
 
TE(I) SHO / SHOTE(I) UKE = PARATA COL PALMO DELLA MANO
 
KOKEN UKE = PARATA COL POLSO
 
ASHI UKE ( KOBORE, SOKUTO, SOKUTEI) = PARATA CON LA   GAMBA O COL PIEDE (TIBIA, TAGLIO,  
 
                                                                                   ARCATA PLANTARE)
 
 
NAGE WAZA
 
TOMOE NAGE = PROIEZIONE A CERCHIO
 
IRIMI NAGE = PROIEZIONE AD ENTRATA DIRETTA
 
 
KWANSETZU WAZA
 
UDE GARAMI GATAME = CONTROLLO AL BRACCIO PIEGATO
 
 
KATA = FORMA TECNICA
 
KEN GO DAN = KATA KENPO DI 5° GRADO
 
 
 
ARAKU KYON
 
1° MAE GERI – GYAKU ZUKI – JUN ZUKI – MAE GERI – JUN ZUKI – GYAKU ZUKI (MAE GERI – NI REN ZUKI)
 
 
2° LE 5 PARATE DI BASE SEGUITE DA GYAKU ZUKI
 
 
 
KYON KUMITE
 
1° UKE : MAE GERI – JUN ZUKI
 
    TORI : SHOTEI UKE – KOKEN UKE – GYAKU ZUKI
 
2° UKE : PRESA ALLA GOLA SINGOLA
 
    TORI : UDE GARAMI GATAME ( eventuale KAGI ZUKI)
 
3° UKE : PRESA DOPPIA ALLA GOLA (OPPURE ALLE SPALLE)
 
    TORI : TOMOE NAGE – OTOSHI ZUKI
 
OPPURE
 
     UKE : PRESA INCROCIATA AL POLSO
 
     TORI : IRIMI NAGE
 
 
 
DACHI = POSIZIONE
 
CONOSCENZA DELLE POSIZIONI FONDAMENTALI
 
Zenkutsu dachi  =  posizione avanzata
 
Kokutsu dachi = posizione arretrata
 
Neko (ashi) dachi = posizione del gatto
 
Fudo dachi = posizione consolidata
 
Kiba dachi = posizione del cavaliere
 
Shiko dachi = posizione del sumoka
 
Heiko dachi = posizione a piedi paralleli uniti
 
Heisoku dachi = posizione a piedi paralleli
 
Ashiji dachi / Shizen tai = posizione naturale frontale
 
Uchi ashi dachi = posizione naturale frontale con le punte dei piedi leggermente rivolte verso l’interno
 
Sanchin dachi = posizione a clessidra
 
Moto dachi = posizione naturale frontale con un piede avanzato
 
Renoiji dachi = posizione ad “L”
 
Teiji dachi = posizione a “T”
 
Tsuri ashi dachi = posizione della gru
 
Kosa (kake) dachi = posizione incrociata.
 
 
 
N. B. Lo stesso programma si ripete per gli esami da 2° kyu a 1° kyu
 
 
 
 
QUADERNO TECNICO
CAP. 4

PROGRAMMA D'ESAMI DA CINTURA MARRONE 1° KYU A CINTURA NERA 5° DAN



PROGRAMMA DA 1° KYU  A 1° DAN
 
ATEMI WAZA
 
KEIKO UCHI – TOHO UCHI
 
 
NAGE WAZA
 
KO SOTO GARI – O GOSHI
 
 
KWANSETSU WAZA  
 
KANUKI GATAME – HISHIJI UDE GATAME
 
 
KATA
 
UN KATA SUPERIORE A SCELTA DEL CANDIDATO
 
UN KATA TRA I CINQUE KEN DI BASE, SCELTI DALLA COMMISSIONE ESAMINATRICE
 
 
ARAKU KHYON
 
GEDAN BARAI – GYAKU ZUKI – JUN ZUKI – GYAKU ZUKI MAE GERI – GYAKU ZUKI – JUN ZUKI – GEDAN BARAI – JUN ZUKI
 
 
 
KHYON KUMITE
 
Con:
 
ATEMI WAZA  =  TECNICHE DI PERCUSSIONE (COLPI)
 
1° UKE: MAE GERI
 
  TORI: HAITO UKE – USHIRO MAWASHI GERI (oppure: HAITO UKE – USHIRO MAWASHI EMPI UCHI –       
 
                                                                                        O SOTO GARI – OTOSHI ZUKI)
 
2° UKE: Presa doppia alla gola
 
    TORI: Svincolo – KEIKO UCHI – HIZA GERI – OTOSHI EMPI UCHI
 
 
 
NAGE WAZA   =  TECNICHE DI PROIEZIONE
 
1° UKE: MAE GERI
 
    TORI: GAKE UKE - KO SOTO GARI – OTOSHI ZUKI
 
2° UKE: JUN ZUKI
 
    TORI: OKURI SHUTO UKE – YOKO EMPI UCHI – O GOSHI – OTOSHI ZUKI
 
 
 
KWANSETSU WAZA   =  TECNICHE DISARTICOLANTI (leve o torsioni articolari)
 
1° UKE: Presa alta alla spalla
 
   TORI: KANUKI GATAME – TOHO UCHI – O SOTO GARI – OTOSHI ZUKI
 
2° UKE: Presa alla spalla
 
    TORI: MAE GERI – HISHIJI UDE GATAME
 
 
 
GLOSSARIO:
 
ATEMI WAZA = Tecniche di percussione (colpi)
 
KEIKOO UCHI = Colpo a becco di gallina
 
TOHO UCHI = Colpo con la mano a punte di spada
 
KO SOTO GARI = Piccola falciata esterna
 
O GOSHI = Grande ancata
 
KANUKI GATAME = Controllo con avvolgimento
 



                                                                         PROGRAMMA DA 1° DAN A 2° DAN
 
 
 
 
ASHI WAZA  
 
SAN REN GERI (MAE GERI – YOKO GERI – USHIRO GERI)
 
 
NAGE WAZA
 
KO SOTO TE GAKE – ARAI GOSHI
 
 
KWANSETSU WAZA  
 
KATA GATAME – KOTE MAWASHI
 
 
KATA
 
DUE KATA SUPERIORE A SCELTA DEL CANDIDATO
 
DUE KATA TRA I CINQUE KEN DI BASE, SCELTI DALLA COMMISSIONE
 
 
ARAKU KHYON
 
GEDAN BARAI – AGE ZUKI – YOKO GERI – HAISHO UCHI – GEDAN BARAI –
 
GYAKU ZUKI – MAWASHI GERI – USHIRO EMPI UCHI – USHIRO GERI – URA KEN – JUN ZUKI
 
 
TAI SABAKI KHYON
 
GEDAN BARAI – GYAKU ZUKI
 
KHYON KUMITE
 
Con:
 
 
ATEMI WAZA  =  TECNICHE DI PERCUSSIONE (COLPI)
 
1° UKE: KIZAMI ZUKI (oppure: JUN ZUKI in guardia opposta)
 
    TORI: ASHI SOKUTO UKE – USHIRO GERI
 
2° UKE: JUN ZUKI
 
    TORI: ASHI SOKUTEI UKE – USHIRO GERI
 
 
NAGE WAZA   =  TECNICHE DI PROIEZIONE
 
1° UKE: JUN ZUKI
 
    TORI: KO SOTO TE GAKE <<<>>> SHOTEI UCHI
 
2° UKE: JUN ZUKI
 
    TORI: SHUTO UKE <<<>>> YOKO EMPI UCHI – ARAI GOSHI – OTOSHI ZUKI
 
 
KWANSETSU WAZA   =  TECNICHE DISARTICOLANTI (leve o torsioni articolari)
 
1° UKE: PRESA ALLA GOLA (oppure PRESA ALTA AL BAVERO O ALLA SPALLA)
 
   TORI: KATA GATAME
 
2° UKE: PRESA INCROCIATA AL POLSO
 
    TORI: KOTE MAWASHI – HIZA GERI
 
 
STORIA
 
Cenni storici del KENPOKAI KARATE DO
 
 
 
GLOSSARIO:
 
HAISO UCHI = Colpo col dorso della mano
 
KO SOTO TE GAKE = Piccolo aggancio esterno con la mano
 
ARAI GOSHI = Falciata d’anca
 
KATA GATAME = Controllo alla spalla
 
KOTE MAWASHI = Rotazione sul polso
 
TAI SABAKI KHYON = Allenamento fondamentale sugli spostamenti circolari del corpo



 

PROGRAMMA DA 2° DAN A 3° DAN
 
 
 
ASHI WAZA  
 
YON REN GERI (MAE GERI – YOKO GERI – USHIRO GERI – MAWASHI GERI)
 
 
NAGE WAZA
 
JUJI NAGE (KANI BASAMI) – TSURI KOMI GOSHI
 
 
KWANSETSU WAZA  
 
KOTE GAESHI – UDE HISHIJI JUJI GATAME
 
 
KATA
 
TRE KATA SUPERIORE A SCELTA DEL CANDIDATO
 
TRE KATA TRA I CINQUE KEN DI BASE, SCELTI DALLA COMMISSIONE
 
 
ARAKU KHYON
 
GEDAN BARAI – AGE ZUKI – SVINCOLO – OKURI SHUTO UCHI – HIZA GERI – OKURI OYAYUBI IPPONKEN. – HASAMI UCHI – YAMA ZUZI – SOTO UKE – SHUTO UCHI (in tai sabaki) – JUN ZUKI
 
 
TAI SABAKI KHYON
 
GEDAN BARAI – GYAKU ZUKI – JUN ZUKI
 
 
 
KHYON KUMITE
 
Con:
 
 
ATEMI WAZA = TECNICHE DI PERCUSSIONE (COLPI)
 
1° UKE: JUN ZUKI
 
    TORI: SOTO UKE (con cambio di passo) – URA KEN – JUN ZUKI
 
2° UKE: PRESA DOPPIA ALLA GOLA
 
    TORI: SVINCOLO – HASAMI UCHI – OKURI OYAYUBI IPONKEN – HIZA GERI – OTOSHI EMPI UCHI
 
 
NAGE WAZA = TECNICHE DI PROIEZIONI
 
1° UKE: JUN ZUKI
 
    TORI: KO SOTO TE GAKE <<<>>> SHOTEI UCHI
 
2° UKE: KIZAMI ZUKI
 
    TORI: NAGASHI UKE – JUJI NAGE – KAKATO GERI
 
 
KWANSETSU WAZA = TECNICHE DISARTICOLANTI
 
1° UKE: PRESA AI POLSI DA DIETRO
 
   TORI: KOTE GAESHI – OTOSHI ZUKI
 
2° UKE: JUN ZUKI
 
    TORI: SHUTO UKE <<<>>> YOKO EMPI UCHI – ARAI GOSHI – UDE HIJIJI JUJI GATAME
 
 
JIME WAZA = TECNICHE DI SOFFOCAMENTO
 
1° UKE: PRESA DOPPIA ALLA GOLA
 
   TORI: SVINCOLO – RYUTOKEN – ASHI BARAI – ADAKA JIME
 
2° UKE: PRESA ALA GOLA
 
    TORI: OKURI ERI JIME – TSURI KOMI GOSHI – OTOSHI ZUKI
 
 
MEDICINA
 
Nozioni di primo soccorso:
 
-          La respirazione bocca a bocca
 
-          Il massaggio cardiaco
 
 
 
TESI
 
A scelta su uno dei seguenti argomenti:
 
-          Difesa personale per bambini
 
-          Difesa personale per anziani
 
-          Difesa personale per donne
 
-          I Kata: Importanza e considerazioni
 
-          Il Kiai e la sua importanza
 
-          La respirazione e la sua importanza
 
 
 
 
GLOSSARIO:
 
OYAYUBI IPPONKEN = Pugno con la nocca sporgente del dito pollice
 
HASAMI UCHI = Percossa a tenaglia
 
RYUTO KEN = Pugno a testa di drago
 
MOROTE ZUKI (YAMA ZUKI) = Doppio pugno (Pugni a montagna o ad “U”)
 
JUJI NAGE (KMI BASAMI) = Proiezione a croce (Sforbiciata dell’aragosta)
 
TSURI KOMI GOSHI = Ancata tirando e sollevando
 
KOTE GAESHI = Torsione del polso
 
UDE HISHIJI JUJI GATAME = Controllo incrociato al braccio disteso
 
HADAKA JIME = Soffocamento nudo
 
OKURI ERI JIME = Soffocamento con entrambi i baveri



 
PROGRAMMA DA 3° DAN A 4° DAN
 
 
 
 
NAGE WAZA
 
KAITE NAGE – KATA GURUMA
 
 
KWANSETSU WAZA  
 
WAKI GATAME – OKURI UDE HISHIJI JUJI GATAME
 
 
KATA
 
QUATRO KATA SUPERIORE A SCELTA DEL CANDIDATO
 
QUATTRO KATA TRA I CINQUE KEN DI BASE, SCELTI DALLA COMMISSIONE
 
 
ARAKU KHYON
 
COMPOSTO DAL CANDIDATO, CON ALMENO DUE TECNICHE D’ANTICIPO (una te waza, una ashi waza)
 
 
 
KHYON KUMITE
 
Con:
 
 
ATEMI WAZA = TECNICHE DI PERCUSSIONE (COLPI)
 
1° UKE: MAE GERI
 
    TORI: GAESHI WAZA A SCELTA DEL CANDIDATO
 
2° UKE: MAWASHI GERI
 
    TORI: GAESHI WAZA A SHELTA DEL CANDIDATO
 
 
NAGE WAZA = TECNICHE DI PROIEZIONI
 
1° UKE: JUN ZUKI
 
    TORI: NAGASHI UKE – KAITE NAGE – OTOSHI ZUKI
 
2° UKE: JUN ZUKI
 
    TORI: SHUTO UKE <<<>>> GEDAN HAITO UCHI – KATA GURUMA – OTOSHI SHUTO UCHI
 
 
KWANSETSU WAZA = TECNICHE DISARTICOLANTI
 
1° UKE: JUN ZUKI
 
   TORI: NAGASHI UKE – WAKI GATAME
 
2° UKE: KIZAMI ZUKI
 
    TORI: NAGASHI UKE – HIZA GERI – ERI JIME – OKURI UDE HIJIJI JUJI GATAME
 
 
JIME WAZA = TECNICHE DI SOFFOCAMENTO
 
1° UKE: PRESA DOPPIA ALLA GOLA
 
   TORI: SVINCOLO – HIZA GERI – JUJI JIME
 
2° UKE: PRESA ALA GOLA
 
    TORI: KATA TE JIME
 
 
TESI
 
A scelta su uno dei seguenti argomenti:
 
-          I kwansetsu waza
 
-          I jime waza
 
-          Gli squilibri
 
-          L’allenamento mentale
 
-          La pre-agonistico
 
-          Lìagonistica
 
-          L’allenamento ciclico
 
 
 
 
 
GLOSSARIO:
 
KAITE NAGE = Proiezione rotatoria o sferica
 
KATA GURUMA = Ruota sulle spalle
 
WAKI GATAME = Controllo all’ascella
 
OKURI UDE HISHIJI JUJI GATAME = Contollo incrociato ad entrambe le braccia distese
 
ERI JIME = Soffocamento con un bavero
 
JUJI JIME = Soffocamento incrociato

KATA TE JIME = Soffocamento con una mano sulla spalla



 
PROGRAMMA DA 4° DAN A 5° DAN
 
 
 
 
TE WAZA        {Libere in ren waza, portate in araku khyon,                                                                                                                                      
 
ASHI WAZA     compost dal candidato}
 
    
 
 
KATA
 
TUTTI I KATA DI STILE *
 
 
 
KHYON KUMITE
 
 
Gaeshi waza a scelta del candidato su attacchi di:
 
 
  1) Jun zuki                                                           2) Gyaku zuki                                                      3) Kizami zuki
  4) Yoko geri                                                         5) Ushiro geri                                                      6) Ashi barai
  7) Presa al polso                                                 8) Presa alla gola                                               9) Bloccaggio da dietro

 
 
Gaeshi waza a scelta del candidato su atacchi decisi dalla commissione esaminatrice che riguardano:
 
 
n° 3 attacchi di te waza - n° 3 attacchi di ashi waza - n° 3 prese o bloccaggi
 
 
 
TESI
 
A scelta su uno dei seguenti argomenti:
 
-          Riabilitazione psico-motoria dopo un incidente
 
-          Il quaderno tecnico del Kenpokai Karate do
 
-          Affinità tra il Kenpokai Karate Do ed altre Arti Marziali
 
-          Le potenzialità nascoste dell’individuo
 
-          La concentrazione e la meditazione
 
-          La concentrazione come premessa all’illuminazione (o esaltazione dello spirito)
 
 
 
 
*aIl Kenpokai, quale stile ufficiale di Karate, viene riconosciuto in Italia, soltanto nel 1992 e sebbene le origini dello stesso si perdano nella notte dei tempi, non avendo ad oggi tracce di Kenji Oshikawa (fondatore del moderno Kenpo Karate, derivante dallo Shorinji Kempo), ne di Shigeru Nakamura, fondatore dell’ Okinawa Kenpo Karate, la lista di kata è rimasta incompiuta e con molti punti interrogativi.
Ad esempio, si dice che sia Funakoshi che Mabuni, abbiano imparato dallo stesso Maestro, Aragaki Seisho Sensei, il kata Sochin, eppure le due versioni da essi a noi tramandate, sono parecchio differenti tra loro ed hanno poco o nulla in comune, visto che uno che sembra provenire dalla scuola di Naha, il cui inconfondibile marchio di fabbrica è la posizione di neko (ashi) dachi e altro, sembra invece provenire dalla scuola di Shuri, caratterizzato dalla tipica posizione di fudo dachi.
Soprattutto nell'ultimo decennio, ricerche e studi approfonditi, sembrano accreditare maggiormente l'ipotesi che il kata Sochin, Mabuni lo abbia appreso da Aragaki Seisho Sensei, e che Gichin Funakoshi, così come come Shigeru Nakamura, abbiano appreso la versione di Kudaka Seiki Sensei, visto le similitudini che li accomunano.
A tal fine lo studio e la ricerca, circa l’origine di alcuni kata, sia nel Kenpokai, che anche in altri stili di Karate, visto il grande numero di kata, è tuttora incompiuta e prosegue nel tempo.
Pertanto al fine dell’esame a 5° dan, è prassi che il candidato presenti soltanto 5 kata superiori.

QUADERNO TECNICO
CAP. 5
TERMINOLOGIA TECNICA



Come si dividono le tecniche



Te waza = tecniche di mano o braccio
Ashi waza = tecniche di piede o gamba
Atemi waza = tecniche di percussione (o dei colpi)
Nage waza = tecniche di proiezione___taky waza – tecniche di lancio (eseguite in piedi)
                                                                    ashi waza – tecniche di piede o gamba
                                                                    goshi waza – tecniche di anca
                                                                    sutemi waza – tecniche di sacrificio_______ma sutemi waza
                                                                                                                                               yoko sutemi waza
                                                                                                                        mae (hara/mune) sutemi waza
                                                                    makikomi waza – tecniche con avvolgimento __________
                                                      __________Soto makikomi – javvolgimento esterno
                                                      __________Arai makikomi – falciata con avvolgimento
                                                      __________Hane makikomi – avvolgimento con una gamba ad ala
Osaekomi waza = Tecniche di immobilizzazione____­on kesa gatame – controllo da un unico punto
                                                                                            kata gatame – controllo alla spalla
                                                                                  kami shiho gatame – controllo di 4 punti dal vertice
                                                                                  yoko shiho gatame – controllo laterale di 4 punti  
                                                                                  tate shiho gatame – controllo in verticale di 4 punti
Kwansetsu waza = tecniche disarticolante (leva o torsione articolare)
Shime waza = tecniche di soffocamento
Uke waza = tecniche di parata
Ukemi waza = tecniche di caduta________ushiro ukemi ----caduta verso dietro (classica)
                                                                                                      kaiten (in rotazione)------migi (destra)
                                                                                                                                                   hidari (sinistra)                                                                                                                                                 .                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  
                                                                           yoko ukemi ---------- caduta laterale migi (destra)
                                                                                                                                          hidari (sinistra)
                                                                          mae ukemi ---------- caduta in avanti kaiten (in rotazione)
                                                                                                                                          zempo (a tuffo)
Gaeshi waza = tecniche d’opposizione (controtecnica)
* APPENDICE 1 della sez. “SUDDIVISIONE DELLE TECNICHE”
Ne waza = tecniche di lotta a terra
Osaekomi waza = Tecniche di immobilizzazione____on kesa gatame – controllo da un unico punto
                                                                                              kata gatame – controllo alla spalla
                                                                                 kami shiho gatame – controllo di 4 punti dal vertice
                                                                                 yoko shiho gatame – controllo laterale di 4 punti  
                                                                                 tate shiho gatame – controllo in verticale di 4 punti
Kwansetsu waza = Tecniche di leva o torsione articolare__________
                                     ___________Ude garami gatame – controllo al braccio piegato
                                                              Kanuki gatame – controllo con avvolgimento
                                                              Hishiji ude gatame – controllo al braccio disteso
                                                              Ude hishiji juji gatame – controllo incrociatoal braccio disteso
                                                              Kata gatame – controllo alla spalla
                                                              Waki gatame – controllo all’ascella
                                                              Hara gatame – controllo col ventre
                                                              Ashi gatame – controllo con la gamba
                                                              Hiza gatame – controllo col ginocchio        
JIME WAZA = Tecnica di soffocamento_______Hadaka jime – soffocamento nudo
                                                                                    Kata te jime – soffocamento con presa alla spalla
                                                                                    Ryo te jime – soffocamento con presa al bavero
                                                                                    Ashi jime – soffocamento con la gamba
                         ________ Juji jime – soffocamento a croce (con pollici all’interno dei baveri
                        _________nami juji jime – soffocamento a croce con una mano rovesciata
                        _________gyaku juji jime – soffocamento a croce con entrambe le mani rovesciate
                                                            
Armi del karateka
Tutto il corpo del karateka è considerato un arma; tuttavia, le parti del corpo che si utilizzano più frequentemente sono le seguenti:
Atama = testa
Empi/Hiji = gomito
Kakuto / Koken = polso
Shuto = taglio esterno della mano
Seryuto = prominenza carnosa della mano, in corrispondenza dell’articolazione del polso, lato radiale
Keito = Prominenza della falange prossimale del dito pollice
Haito = taglio interno della mano
Yubi = dito
Tesho = palmo della mano
Haisho = dorso della mano
Kote = avambraccio
Zuki = pugno
Kento = testa del pugno
Sei ken = pugno orizzontale
Tate ken = pugno verticale
Hiza = ginocchio
Kobore = tibia
Sokuto = taglio del piede
Sokutei = pianta del piede (arco plantare)
Koshi = avampiede
Kakato = tallone
Heisoku = dorso del piede
I principi del combattimento
1) Sen = iniziativa
2) Sen no sen = anticipo
3) Go no sen = parata o bloccaggio e contrattacco
Spostamenti
Tai sabaki = spostamento del corpo, mediante movimento rotatorio (circolare o semi circolare)
Tsuri ashi = spostamento mediante trascinamento di una gamba, da parte dell’altra gamba
Tsugi ashi = spostamento di una gamba, che raggiunge o quasi, l’altra gamba che si sposta di conseguenza
Ayumi ashi = spostamento di una gamba, che supera l’altra gamba, per essere successivamente superata da quest’ultima (marcia normale)
Direzioni
Mae = avanti
Ushiro = dietro
Yoko = laterale
Hanmi = obliquo
Terminologia
Karate = lotta a mani nude
Do = indicativo dell’ Arte Marziale. La Via, Percorso non solo tecnico, ma anche e soprattutto, di crescita spirituale, morale, personale
Kenpokai = Legge del Pugno
Ki = spirito, forza mentale, energia interna
Kokoro = cuore, spirito, anima
Shin = spirito
Kime = potenza
Kiai = massima espressione di un karateka, che unisce potenza fisica e forza mentale (kime e ki)
Fudoshin = spirito stabile, solido e inamovibile. Condizione di imperturbabilità di un combattente impassibile e calmo
Zanshin = assetto e pieno controllo delle proprie facoltà fisiche e mentali, anche dopo l’esecuzione di una tecnica
Timing = effettuazione una tecnica nel momento in cui essa possa produrre la massima efficacia
Sundame = distanza corretta (nelle competizioni, è quella che intercorre tra il contatto epidermico e cm. 2 dal bersaglio)
Ma ai = distanza ideale che separa due combattenti e che permette loro di valutare in maniera globale, i rapporti situazionali in  un corretto contesto spazio-temporale
Sakki = sentimento intuitivo, istantaneo, che un budoka percepisce di fronte alla volontà aggressiva di un avversario e che gli permette di anticipare e contrattaccare prima che l’avversario stesso abbia avuto il tempo di mettere in atto i suoi propositi.
Kuzushi = squilibrio
Kumite = combattimento
Keiko = allenamento, pratica
Kata = forma tecnica, spalla, presa
Eri = bavero
Sode = manica
Kamae (Kamaete) = guardia
Dachi = posizione
Randori = fase di studio mediante scambio di tecniche
Shiai = competizione, gara
Ippon = punto
Waza-ari = Quasi punto (in termini numerici, nelle competizioni tradizionali e full contact, vale ½ punto)
Gedan = livello basso
Chudan = livello medio
Jodan = livello alto
Migi = destro
Hidari = sinistro
Kokyu = respirazione
Hara (Tandem, nel Buddismo) = ventre, sede del baricentro del corpo umano, di convogliamento dell’energia vitale
Kyusho = punti vitali
Taiso = ginnastica di preparazione
Kaiten = rotazione
Tatami = area di allenamento
Kamiza = lato d’onore del tatami
Dojo = palestra di Arti Marziali (luogo in cui si impara la “Via”)
Mondo = riunione formale fra il maestro e gli allievi e/o discepoli
Monji-in = mondo effettuato all’interno del dojo, che ha per oggetto lo spirito del budo
Obi = cintura
Kyu = classe (riferito alle cinture colorate)
Dan = grado (riferito alle cinture nere)
Dansha = termine attribuito a chi possiede almeno un dan
Mudansha = termine attribuito a chi non possiede dan
Manabu = imparare copiando (metodo di apprendimento meccanico/ripetitivo, consistente    nell’imitare i movimenti dell’insegnante)
Renshu = periodo di pratica d’addestramento in un’arte marziale
Sensei = maestro
Senpai = allievo anziano
Shihan = professore (modello, da prendere come esempio)
Hanshi = fondatore
Rei = saluto_________________za rei – saluto da cerimonia (in posizione accosciata)
                                                        kirizu rei – saluto in piedi
Sei za = posizione accosciata (in ginocchio)
Kirizu = in piedi

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